Cucina monoblocco

Dopo la stufa la cucina monoblocco ha regnato sovrana per tantissimi anni. Nonostante oggi le cucine da incasso siano le più diffuse, la cucina monoblocco rimane molto utilizzata soprattutto nei piccoli spazi e nelle seconde case.

I modelli disponibili sul mercato, offrono misure che variano dai 50 ai 120 o addirittura 150 cm di larghezza, sui si abbinano dotazioni ovviamente proporzionali alla superficie del piano e al volume del vano interno. Perfetti per gli appartamenti di piccola metratura e per le seconde case, i più compatti sono comunque dotati di quattro bruciatori e di un forno di dimensioni standard. I più grandi, invece, sono destinati perlopiù a chi ha non solo un’ampia cucina, ma anche aspirazioni e capacità da chef. Possono infatti alloggiare un forno di grandi capacità o addirittura ospitarne due, uguali o con caratteristiche, dimensioni ed eventualmente funzioni diverse. Più largo è il piano, invece, maggiore è solitamente il numero dei fuochi: nei formati a partire da 70 centimetri, il numero sale a 5 o 6, muniti di bruciatori di diversa potenza, di cui quelli dal diametro superiore – e ormai quasi sempre a tripla corona, normalmente situati al centro del piano – consentono di utilizzare con comodità pentole grandi In alcuni modelli c’è posto anche per attrezzature speciali, come la griglia o la friggitrice.

Fatta eccezione per i piani elettrici a induzione, che stanno poco alla volta conquistando sia i professionisit dei fornelli sia i semplici privati, ma che raramente sono in dotazione alle cucine da libera installazione, negli ultimi decenni l’alimentazione a gas ha decisamente preso il sopravvento su quella elettrica negli elettrodomestici da cottura, in particolar modo per quanto riguarda i fornelli. Il motivo principale della scelta è di carattere economico: soprattutto se l’apparecchio viene utilizzato quotidianamente per soddisfare le esigenze di una famiglia media, i costi dell’elettricità incidono in maniera veramente sostanziosa sulla bolletta della luce, mentre quelli del gas sono notevolmente più bassi, grazie anche ai bruciatori di nuova generazione, che garantiscono un rendimento molto alto della combustione e risparmio energetico.
La fiamma del gas ha anche il vantaggio di essere regolabile in maniera più precisa di quanto non lo sia la piastra elettrica e di fornire, quindi, prestazioni migliori nella cottura dei cibi. Sul forno, invece , le preferenze sono ancora dettate prevalentemente dalle abitudini personali, anche se è opinione diffusa che il forno elettrico garantisca i risultati di cottura migliore perché sottopone gli alimenti a shock termici minori quando la ricetta richiede il passaggio da una temperatura a un’altra. In altre parole: se per le cotture sul fornello la rapidità può essere necessaria nel cambio di temperatura, per quelle al forno è quasi sempre sconsigliabile.

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